Lo studio e l'aggiornamento costante sono i primi due passi per diventare dei professionisti in ambito medico. Per arrivare all'eccellenza occorre però un elemento che non si può trovare sui libri: la passione.
Solo integrando la ricerca scientifica con l'amore per la propria missione di chirurgo è possibile ottenere risultati sopra lo standard e migliorare davvero la qualità della vita del paziente.
Leggi il curriculum completoMonocompartimentale o totale
La protesi monocompartimentale di ginocchio è utilizzata nel caso in cui la gonartrosi interessi soltanto uno dei tre compartimenti – femoro-tibiale mediale (il più spesso colpito), femoro-tibiale laterale, o femoro-rotuleo – che compongono l'articolazione.
Nello specifico, si tratta di una protesi di superficie, formata da una componente femorale in metallo (tipicamente in titanio o in cromo-cobalto) e da una componente tibiale in metallo (tipicamente in titanio o in cromo-cobalto) e polietilene o interamente in polietilene. È oramai utilizzata con successo da vari decenni con risultati clinico-funzionali molto soddisfacenti ed in tutto e per tutto paragonabili a quelli della protesi totale.
È indicata nel trattamento di:
I principali vantaggi includono:
La protesi totale di ginocchio è utilizzata nel caso in cui la gonartrosi interessi tutti e tre i compartimenti – femoro-tibiale mediale, femoro-tibiale laterale, e femoro-rotuleo – che compongono l'articolazione.
In questo caso, non si tratta più di una protesi di superficie, dal momento che l'articolazione è sostituita per in- tero da una componente femorale in metallo (tipicamente in titanio o in cromo-cobalto), da una componente tibiale in metallo (tipicamente in titanio o in cromo-co- balto), da un inserto in polietilene (tra la componente femorale e la componente tibiale, per creare una superficie di scorrimento), e, eventualmente, da una componente rotulea in polietilene. Come precedentemente anticipato, i risultati clinico-funzionali sono eccellenti, con un tasso di sopravvivenza a 20 anni oggigiorno superiore al 90%.
È indicata nel trattamento di pazienti affetti da gonartrosi tricompartimentale di grado severo dopo il fallimento di altri approcci terapeutici conservativi più tradizionali, quali la fisioterapia, i FANS, la viscosupplementazione con acido ialuronico, e le infiltrazioni di PRP o di cellule staminali mesenchimali.
Una novità di recente introduzione è rappresentata dalla possibilità di posizionare l'impianto attraverso l'applicazione della chirurgia robotica. In particolare, l'ausilio di un robot di ultima generazione consente una più dettagliata pianificazione e, di conseguenza, una miglior riuscita dell'intervento di protesizzazione. Fornendo, infatti, informazioni supplementari sull'anatomia e, soprattutto, sulla meccanica funzionale del ginocchio del paziente, la chirurgia robotica dà al chirurgo la possibilità di eseguire tagli ossei estremamente precisi e di posizionare le componenti in modo molto più accurato grazie ad una preliminare valutazione virtuale su un modello 3D, consentendo così di realizzare una protesi totale di ginocchio “su misura” per il singolo paziente, personalizzando in tutto e per tutto la strategia chirurgica.