Chi è la Professoressa Kon

Lo studio e l'aggiornamento costante sono i primi due passi per diventare dei professionisti in ambito medico. Per arrivare all'eccellenza occorre però un elemento che non si può trovare sui libri: la passione.

Solo integrando la ricerca scientifica con l'amore per la propria missione di chirurgo è possibile ottenere risultati sopra lo standard e migliorare davvero la qualità della vita del paziente.

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Trattamento delle lesioni cartilaginee

Approccio terapeutico e tecniche ricostruttive

Articolazione sinoviale
Articolazione sinoviale

La cartilagine articolare è un tessuto connettivo altamente specializzato di consistenza duro-elastica e di colore bianco opalescente che riveste le superfici articolari delle articolazioni sinoviali, proteggendole dall'attrito ed ammortizzandone gli urti.

Oggigiorno, il trattamento delle lesioni cartilaginee è diventato uno dei principali campi d'azione della pratica ortopedica. In base allo spessore, tali difetti si possono classificare in lesioni condrali (se è coinvolta la sola cartilagine articolare) e lesioni osteocondrali (se è coinvolto anche l'osso subcondrale).

Purtroppo, al momento, non esiste ancora un unico approccio chirurgico che rappresenti una soluzione definitiva per tutti i tipi di lesioni cartilaginee, motivo per cui la ricerca di base e clinica in questo ambito è diventata un capitolo fondamentale dell'ortopedia. Attualmente, gli sforzi della chirurgia ortopedica in campo osteocondrale sono rivolti allo sviluppo di tecniche che permettano di ricreare un mantello di cartilagine articolare con caratteristiche biologiche e, soprattutto, morfo-funzionali che siano quanto più possibile simili a quelle della cartilagine articolare nativa.

Lesione cartilaginea del condilo femorale mediale
Lesione cartilaginea del condilo femorale mediale
Trapianto osteocondrale autologo
Trapianto osteocondrale autologo

Uno dei principali approcci chirurgici che ha dimostrato buoni risultati clinici, sia a medio che a lungo termine, è il trapianto osteocondrale autologo (OAT, dall'inglese Osteochondral Autograft Transplantation). Esso consiste nel prelievo di una o più unità osteocondrali da una regione di non carico, quali il margine mediale o laterale della troclea femorale o della gola intercondiloidea, ed il loro successivo impianto nella sede del difetto. Pur essendosi rivelata efficace nel ripristinare la funzionalità biologica e meccanica dell'articolazione, questa tecnica soffre di alcuni limiti, tra cui la modesta disponibilità del materiale (che, purtroppo, ne limita l'uso a lesioni cartilaginee di piccole dimensioni), la morbidità del sito donatore, e la maggiore difficoltà incontrata nel riprodurre la fisiologica congruenza della superficie articolare.

Per questo motivo, negli ultimi anni, la bioingegneria tissutale ha fornito nuove prospettive terapeutiche grazie all'introduzione di scaffold osteocondrali biomimetici che hanno gradualmente soppiantato l'innesto osteocondrale autologo, soprattutto nel trattamento delle lesioni cartilaginee più ampie. In particolare, si tratta di sostituti osteocondrali bioingegnerizzati in grado di promuovere la neoformazione non solo della cartilagine articolare ma anche dell'osseo subcondrale in modo “guidato”, vale a dire nel rispetto della fisiologica struttura biochimica, morfologica, e geometrica del compartimento osteocartilagineo. Essi possiedono numerosi vantaggi, primi fra tutti l'assenza di morbidità per il sito donatore (con notevoli benefici dal punto di vista biologico, strutturale, e biomeccanico) e la maggiore adattabilità al sito della lesione. Gli scaffold osteocondrali biomimetici da noi maggiormente utilizzati sono il MaioRegen (Finceramica) e l'Agili-C (CartiHeal).

MaioRegen (Finceramica)

Il MaioRegen (Finceramica) è composto da tre strati a base di idrossiapatite e di collagene di tipo I in percentuali differenti a seconda della profondità e, di conseguenza, delle caratteristiche istologiche del compartimento osteocartilagineo:

  • Strato 1 (superficiale): a base di collagene di tipo I (100%), per rigenerare la cartilagine arti- colare;
  • Strato 2 (di transizione): a base di collagene di tipo I (60%) ed idrossiapatite (40%);
  • Strato 3 (profondo): a base di collagene di tipo I (30%) ed idrossiapatite (70%), per rigenerare l'osso subcondrale.
Composizione del MaioRegen (Finceramica)
Composizione del MaioRegen (Finceramica)

Per cominciare, abbiamo testato questo nuovo biomateriale in studi preclinici, ottenendo buoni risultati in termini di rigenerazione della cartilagine articolare e dell'osso subcondrale attraverso le cellule staminali mesenchimali provenienti dal midollo osseo del paziente. In seguito, in conformità con le normative italiane ed europee vigenti, abbiamo condotto uno studio clinico con un follow-up minimo a quattro anni che ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo in tutti i punteggi clinici e nel ritorno all'attività sportiva, in alcuni casi ai livelli antecedenti all'insorgenza dei sintomi. Dal punto di vista biologico, è stata osservata un'ottima integrazione dello scaffold, con la neoformazione di tessuti di qualità comparabile a quella del compartimento osteocartilagineo nativo.

Lesione osteocondrale
Lesione osteocondrale
Lesione osteocondrale
Lesione osteocondrale
Preparazione del difetto
Preparazione del difetto
Preparazione del difetto
Posizionamento dello scaffold

Fasi di preparazione del MaioRegen (Finceramica): lesione osteocondrale a livello del condilo femorale mediale (1, 2), preparazione del difetto (3), e posizionamento dello scaffold (4).

Agili-C (Cartiheal)

L'Agili-C (CartiHeal) è invece caratterizzato da una struttura porosa a base di aragonite – un carbonato di calcio presente in natura – e di acido ialuronico che fornisce una struttura tridimensionale di supporto per le cellule staminali mesenchimali provenienti dal midollo osseo del paziente.

Qualche anno fa, il nostro gruppo ha partecipato ad uno studio prospettico controllato, randomizzato, e multi-centrico su 250 pazienti con una lesione osteocondrale del ginocchio, dimostrando un miglioramento clinico-funzionale sensibilmente superiore nei pazienti trattati con l'Agili-C (Carti- Heal) rispetto a quelli trattati con la terapia standard (a base di microfratture e di debridement cartilagineo).

Agili-C (CartiHeal)
Agili-C (CartiHeal)

A prescindere dal tipo di scaffold utilizzato, l'intervento prevede la preparazione del difetto osteocondrale per accogliere il device, che, una volta posizionato, andrà a ricoprire tutta l'area lesionata, stimolando la proliferazione cellulare da parte dei tessuti circostanti al fine di restituire una continuità anatomica alla superficie articolare.

Scaffold Agili-C
Lesione osteocondrale
Area lesionata
Preparazione del difetto
Preparazione per lo scaffold
Posizionamento dello scaffold

Fasi di preparazione dell’Agili-C (CartiHeal): lesione osteocondrale a livello del condilo femorale mediale (1), prepara- zione del difetto (2), e posizionamento dello scaffold (3).