La medicina rigenerativa: la ricostruzione articolare, le cartilagini del menisco, i risultati

Intervista a "La casa della Salute" con Luciano Onder (08/02/25)

Ho avuto il piacere di essere intervistata da Luciano Onder all'interno della trasmissione “La casa della Salute”, un'occasione preziosa per approfondire insieme i temi più attuali e innovativi della medicina rigenerativa in ortopedia. Durante la conversazione, abbiamo affrontato il problema delle lesioni della cartilagine e dei menischi, i progressi nel campo delle infiltrazioni e delle terapie cellulari, e l'importanza di una formazione specialistica per offrire trattamenti realmente sicuri ed efficaci. Ho condiviso la mia esperienza clinica e la visione di una ortopedia sempre più personalizzata, in grado di proteggere la salute delle articolazioni evitando, dove possibile, l'intervento chirurgico.

Luciano Onder: Cosa significa medicina rigenerativa?

Prof. Elizaveta Kon: Significa riutilizzare delle cellule o dei tessuti dell'organismo per riparare i tessuti danneggiati.

Luciano Onder: I tessuti danneggiati in ortopedia sono soprattutto le cartilagini del ginocchio oppure il menisco. Quali tessuti vengono rigenerati?

Prof. Elizaveta Kon: Cartilagine e menisco sono due tessuti importantissimi per il nostro ginocchio. Io sono chirurgo del ginocchio quindi mi focalizzo soprattutto su queste patologie che sono importanti perché rappresentano la seconda causa di disabilità al mondo nel paziente anziano. La nostra cartilagine si usura, i nostri menischi si usurano e sono degli ammortizzatori per il nostro organismo. Non riusciremmo a camminare senza questi ammortizzatori. Con l'aiuto di cellule e bio materiali possiamo rigenerare perdite di cartilagine o menisco andando a migliorare la situazione generale del paziente.

Luciano Onder: La cartilagine è danneggiata perché? Per l'età del paziente? Per artrosi? Per un trauma? Quali sono le cause che lei cerca di fronteggiare?

Prof. Elizaveta Kon: La cartilagine si usura con l'età. Come ci vengono le rughe, ci vengono i capelli bianchi è naturale che ci vengano anche dei problemi alla cartilagine e ai menischi. Il problema non è l'usura della cartilagine a causa dell'età, il problema è quando diventa patologica, ovvero quando fa male. Si può arrivare dalle lesioni della cartilagine del giovane, che cade con gli sci oppure fa un trauma durante una partita di calcio e si stacca un pezzo di cartilagine, e questo è un tipo di situazione. L'altro tipo di situazione è quando una persona invecchia, subisce un trauma, un intervento chirurgico, man mano la cartilagine degenera e arriva ad una situazione di dolore del ginocchio. Sono due situazioni molto diverse, nella prima noi sappiamo bene rigenerarla, nella seconda è un po' più difficile.

Luciano Onder: Per difendersi da questi danni alla cartilagine per fronteggiare questi dolori che molto spesso sono acuti si usano delle infiltrazioni, prima tra tutte l'acido ialuronico, il cortisone prima di altre. Queste infiltrazioni di cortisone poi di acido ialuronico, che vantaggi portano?

Prof. Elizaveta Kon: Sono abbastanza inutili nel caso delle lesioni focali del giovane. Lì bisogna pensare di intervenire chirurgicamente a sostituire la cartilagine, quando abbiamo un danno piccolo nella persona giovane. Più una persona è anziana, più hanno senso le infiltrazioni. Le infiltrazioni di acido ialuronico semplicemente lubrificano l'articolazione, stimolano la produzione di acido ialuronico che è un lubrificante naturale. Il cortisone invece è un anti infiammatorio, che però non va abusato all'interno dell'articolazione perchè troppe infiltrazioni di cortisone danneggiano la nostra articolazione. Ed è stato provato da diversi studi che se metti il cortisone su diverse cellule, muoiono. Fortunatamente sull'articolazione non muoiono tutte, ma non bisogna abusarne mai.

Luciano Onder: Le infiltrazioni di piastrine, di cellule staminali, come avvengono e che risultati danno?

Prof. Elizaveta Kon: È una tecnica che si usa da un po' di anni, fu la prima tecnica di medicina rigenerativa per l'artrosi di ginocchio che è stata introdotta ed è una tecnica dove si prende il sangue del paziente, si fa estrazione delle piastrine che poi viene iniettata all'interno del ginocchio. Per il paziente ha un impegno come un'infiltrazione di acido ialuronico, più prelievo di sangue, quindi non è un grosso rischio o impegno. Questi fattori di crescita che dirigono le piastrine, che sono un deposito di varie cose dentro il nostro organismo, hanno un potenziale rigenerativo, anti infiammatorio e antidolorifico molto importante. Iniettandole nelle articolazioni si stimola un processo rigenerativo e normalizzante, facendo sparire il dolore e migliorando la condizione del paziente.

Luciano Onder: Quanto durano questi vantaggi? Bisogna ripeterle le infiltrazioni?

Prof. Elizaveta Kon: Si, purtroppo questo non dura per sempre perché non rigenerano la cartilagine. Quando viene una signora di 80 anni mi chiede se con un'infiltrazione divento giovane, rispondo che purtroppo come non si torna giovani con un'infiltrazione di acido ialuronico in faccia, purtroppo non si torna giovani nemmeno con un'infiltrazione nel ginocchio. Non sappiamo far tornare indietro il tempo, però hanno un vantaggio sintomatologico, hanno un vantaggio per la funzionalità del ginocchio che in media dura un anno, un anno e mezzo. Ovviamente più la persona è giovane, più durano i vantaggi. I maschi sono più fortunati delle femmine, come tutte le volte, ma è molto individuale. Ci si aspetta che quando tornano i sintomi, si possono ripetere.

Luciano Onder: Le cellule staminali possono derivare anche dal grasso?

Prof. Elizaveta Kon: Allora, per le cellule staminali la procedura è un po' complessa. Viene prelevato un pochino di tessuto, che può essere grasso o midollo osseo, ma soprattutto si utilizza il grasso. Si fa una piccola liposuzione, poi vengono estratte delle cellule direttamente in sala operatoria e vengono impiantate ne ginocchio. Sono cellule che hanno un forte potenziale rigenerativo ma soprattutto sono utili a normalizzare la cosiddetta omeostasi della nostra articolazione. Oltre sempre a migliorare dolore e infiammazione.

Luciano Onder: Le cellule staminali possono essere pericolose per il paziente che le fa frequentemente per trarne vantaggi?

Prof. Elizaveta Kon: Difficile farle frequentemente perché è una procedura un po' invasiva. Il rischio non è derivato dalle cellule staminali perché sono cellule del nostro organismo, non sono estranee. Il rischio è legato alla procedura chirurgica perché quando le prelevi potrebbe sanguinare, potrebbe dare fastidio l'anestesia, potrebbe molto raramente venire un'infezione, però, appunto, sono rischi legati alla procedura. Per esempio le cellule staminali che vengono espanse in laboratorio, come nel caso Stamina, vengono espanse in modo non regolare e quindi questo può essere pericoloso. Quando le cellule non le porti fuori dalla sala operatoria e semplicemente le concentri, in realtà il rischio di tumorigenesi è inesistente.

Luciano Onder: Quando non ci sono più vantaggi in che momento pensare all'intervento chirurgico? Queste ritardano l'intervento chirurgico o lo evitano per sempre o un certo numero di anni?

Prof. Elizaveta Kon: Lo scopo è ritardare il più possibile l'intervento, soprattutto nei pazienti giovani. Perché è stato provato che la chirurgia protesica nei pazienti sotto 60 anni porta a più tre volte del fallimento delle protesi rispetto a pazienti più anziani, perché le protesi, benché non hanno una scadenza, ma non durano per sempre. Allora, più tardi riusciamo a operare il paziente, meglio è, anche perché è un intervento abbastanza impegnativo. Si riesce a ritardare l'intervento finché non si riesce a recuperare la sintomatologia, non si riesce a camminare bene. A questo punto si procede all'intervento della sostituzione protesica che comunque funziona molto bene.

Luciano Onder: Questa medicina rigenerativa, di cui lei è punto di riferimento nazionale, la possono fare tutti gli ortopedici o ci vuole una specializzazione per non correre rischi?

Prof. Elizaveta Kon: Ci vuole una preparazione perché non è universale, non è una cosa che va bene per tutti e soprattutto ci vuole una preparazione di base. Deve essere un medico ortopedico, un medico fisiatra, un medico dello sport, ma comunque un medico che capisce la patologia perché non è che se io sono chirurgo estetico e so prelevare il grasso allora posso trattare la patologia ortopedica. Poi noi dell'università Humanitas investiamo tantissimo nella preparazione delle persone, infatti adesso stiamo iniziando insieme all'università di Krems in Austria un master universitario sulla medicina rigenerativa in ortopedia. La preparazione specifica è assolutamente necessaria, altrimenti si rischia di fare più danno che altro.

Luciano Onder: I vantaggi perciò ci sono, ritardano l'intervento e in alcuni casi lo evitano.

Prof. Elizaveta Kon: A volte si, ho visto persone che sono riuscite ad evitarlo e sono sicure. Come sempre devono essere fatte bene e non abusarne.

Puntata completa: "La casa della Salute" con Luciano Onder (08/02/25)